L’impronta digitale vs l’impronta analogica
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L’impronta digitale vs l’impronta analogica
In questo articolo andremo ad analizzare le principali differenze tra l’impronta digitale e l’impronta analogica.
Indice:
- Che cosa sono l’impronta digitale e l’impronta analogica
- Le principali differenze tra l’impronta digitale e l’impronta analogica
- L’impronta dentale: che cos’èd
- Qual è il costo di una impronta dentale
- La storia dello scanner intraorale
- Quali sono le caratteristiche che rendono gli scanner digitali dei strumenti validi?
- Conclusione finale
Che cosa sono l’impronta digitale e l’impronta analogica
L’impronta digitale e l’impronta analogica sono le due principali tecniche per ottenere un calco fedele di una o di entrambe le arcate dentali.
L’impronta analogica è la tecnica classica per ottenere i calchi dell’arcata, mentre la digitale è più moderna e si ottiene grazie ad uno scanner.
In entrambi i casi, la rilevazione è finalizzata ad ottenere un modello da utilizzare nella realizzazione di apparecchi ortodontici o protesi dentali.
Ma in che cosa si differenziano la tecnica dell’impronta digitale e la tecnica dell’impronta analogica?
Andiamo ad esaminare le principali differenze e caratteristiche.
Le principali differenze tra l’impronta digitale e l’impronta analogica
Negli ultimi anni, grazie al progresso scientifico, l’interesse nei confronti delle tecnologie digitali ha investito i settori più disparati; e il campo medico non ne è rimasto certo estraneo.
Nello specifico, nel campo dell’odontoiatria, con la nascita dei sistemi CAD-CAM (Computer-Aided-Design/Computer-Assisted-Manufacturing), sono state realizzate tecnologie digitali per la rilevazione di impronte intraorali.
Sicuramente, per quanto riguarda le tempistiche di rilevamento, la sistematica digitale risulta estremamente più rapida rispetto alla sistematica analogica.
Si conta infatti che per l’impronta digitale occorrano circa 30 secondi, davvero molto meno tempo rispetto ai 4 minuti medi di quella analogica.
A differenza dell’analogica, che risulta spesso amara anche a distanza di molto tempo dall’applicazione, la digitale non residua nessun sapore, lo scanner non rilascia nessun tipo di materiale.
Il senso di nausea o peggio ancora di occlusione delle vie respiratorie che a volte si presenta nella sistematica analogica, non è presente nella digitale, in quanto nessun materiale o strumento viene a contatto con le mucose orali.
L’impronta digitale batte l’analogica anche in precisione e accuratezza, la qualità dell’analogica dipende molto dalla tipologia del materiale scelto per realizzare l’impronta.
L’analogica crea scarti e il materiale utilizzato a volte viene sprecato, questo non avviene nella digitale che non produce materiali di scarto.
L’impronta dentale: che cos’è
L’impronta dentale è una riproduzione esatta di una o di entrambe le arcate dentali.
Il calco, ovvero il modello ottenuto, può essere analogico (ottenuto con materiali come una pasta o come del gesso) o digitale (ottenuto tramite scanner intraorali), con il modello ottenuto vengono realizzati apparecchi ortodontici e protesi dentali.
Prima di procedere con una delle tecniche bisogna sempre accertarsi che i tessuti gengivali si presentino sani e intatti, altrimenti verrà meno la qualità e affidabilità dell’impronta.
Per sapere se un tessuto gengivale è perfettamente sano è necessario eseguire alcuni esami ed indagini radiologiche, qualora risulti in uno stato accettabile, l’odontoiatra può procedere con la realizzazione delle impronte.
Qual è il costo dell’impronta dentale
Se c’è qualcosa di fondamentale è la propria salute, perciò prima di parlare del costo dell’impronta dentale, vi consigliamo di dare priorità alla vostra salute.
È sempre bene quindi, rivolgersi a dottori specializzati che dispongono di tutte le apparecchiature necessarie a garantire gli adeguati trattamenti.
Il costo di un’impronta dentale, può variare da tanti fattori come la regione in cui si realizza il calco, il prestigio dello studio e sicuramente anche la competenza e l’esperienza del dottore.
Per via di questi fattori è davvero difficile stabilire un prezzo medio di un’impronta dentale, possiamo basarci sui fattori elencati ma sono estremamente variabili e non basterebbero.
Ricordiamo inoltre che l’impronta dentale rappresenta un passaggio necessario per moltissimi interventi odontoiatrici, pertanto è fondamentale affrontare questo passaggio in tranquillità, valutando il prezzo ma anche soprattutto la qualità del servizio.
Una cosa è certa, risparmiare sulla propria salute non è mai una scelta saggia.
La storia dello scanner intraorale
Per scanner intraorale si intende uno scanner 3D capace di rilevare, grazie alle tantissime immagini che acquisisce e alla rielaborazione computerizzata, le impronte dentali dei pazienti.
Il primo dottore che negli anni 70’ ipotizzò di acquisire un’impronta ottica fu il francese di origine sarda François Duret, tutt’ora docente della University of Southern California (Los Angeles CA).
Duret viene considerato il vero padre della moderna odontoiatria digitale.
Dopo anni di studi incentrati sulla realizzazione delle impronte dentali digitali, riuscì nel 1983 con le tecnologie dell’epoca a produrre la prima corona dentale con un software CAD.
Da quel momento in poi, la presenza tecnologica nel settore odontoiatrico è cresciuta a dismisura andando a rendere le tecniche analogiche obsolete.
La diffusione e la commercializzazione di nuovi macchinari come scanner, fresatori o stampanti 3D a partire dagli anni 90, ha influito davvero molto nella diffusione delle impronte dentali digitali.
In un’analisi del 2016 è emerso che oltre il sessanta percento degli studi odontotecnici presenti in Italia e Francia adottava già tecnologie CAD/CAM.
Si stima che a cinque anni da questo studio siamo oltre il 70%.
Quali sono le caratteristiche che rendono gli scanner digitali dei strumenti validi?
Innanzi tutto dobbiamo dire che gli scanner digitali, essendo strumenti fatti per creare presidi medici, devono mantenere una riproducibilità coerente e una realizzazione in serie, con un margine d’errore ridotto al minimo.
Studi di settore hanno dimostrato l’affidabilità di questi strumenti, mettendo in luce la scrupolosità dei calchi realizzati con apparecchiature digitali, soprattutto in confronto a quelli ottenuti con tecniche tradizionali.
Tra gli altri aspetti positivi, le lavorazioni delle impronte ottenute grazie alle scansioni digitali, risultano essere più rapide rispetto le impronte analogiche, e tramite mock-up digitali possiamo mostrare un’anteprima del risultato finale ai nostri pazienti.
L’evoluzione e lo sviluppo tecnologico ha portato a rendere le dimensioni degli scanner digitali sempre più ridotte, in favore del comfort sia per il paziente che per i dottori.
La tecnologia intraorale è utilizzata in tantissimi tipi di lavorazioni, dalla protesi dentaria fissa a quella mobile, all’ortodonzia e più recentemente anche per l’individuazione della carie dentaria.
Conclusione Finale
Possiamo affermare che il contributo della tecnica dell’impronta analogica è stato fondamentale in passato, ma come tutte le tecnologie è progredita e si è evoluta nella digitale, molto più precisa, rapida e meno invasiva.
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